Allarme estate: ecco i sintomi della chikungunya, la malattia trasmessa dalle zanzare

L’arrivo dell’estate e l’aumento delle temperature favoriscono la proliferazione delle zanzare Aedes, tra cui la più nota è la zanzara tigre. Questi insetti sono vettori di diverse malattie virali, e tra le più preoccupanti c’è la chikungunya, una malattia infettiva che negli ultimi anni ha registrato casi autoctoni anche in Italia. La trasmissione avviene attraverso la puntura di una zanzara infetta, capace di veicolare il virus Chikungunya prevalentemente nel periodo estivo, quando l’attività delle zanzare è più intensa.

Cosa causa la chikungunya e come si trasmette

La chikungunya è provocata da un virus della famiglia Togaviridae, genere Alphavirus. Il ciclo di trasmissione coinvolge soprattutto Aedes albopictus (zanzara tigre) e Aedes aegypti, che pungono soprattutto durante le ore diurne. Il rischio di infezione aumenta in zone dove tali specie proliferano, specialmente in ambienti urbani e nelle aree con ristagni d’acqua, condizioni ideali per la deposizione delle uova delle zanzare.

Una volta punta da una zanzara infetta, la persona può manifestare segni di malattia dopo un periodo di incubazione che varia tra 2 e 12 giorni, con una media di 3-7 giorni. Spesso l’insorgenza dei sintomi è improvvisa e tende ad essere rilevata entro la prima settimana dopo la puntura.

Sintomi principali e durata della malattia

La chikungunya si contraddistingue clinicamente per una febbre improvvisa e molto alta (spesso superiore a 39°C), associata a dolori articolari intensi e debilitanti, localizzati soprattutto a mani, polsi, caviglie e gomiti. Questa caratteristica dà il nome alla patologia: in swahili, “chikungunya” significa letteralmente “quello che contorce”, proprio per l’aspetto curvo assunto dai pazienti sofferenti per il dolore. Spesso i dolori articolari si accompagnano a gonfiore delle articolazioni, che limita i movimenti, inducendo a posizioni antalgiche.

  • Febbre improvvisa: spesso molto elevata, caratteristica d’esordio.
  • Dolori articolari: bilaterali, simmetrici, possono perdurare anche settimane o mesi.
  • Gonfiore articolare: tipico soprattutto durante la fase acuta.
  • Dolori muscolari: mialgie diffuse, simili a quelle dell’influenza.
  • Mal di testa: cefalea spesso intensa.
  • Nausea e vomito.
  • Affaticamento e spossatezza.
  • Eruzioni cutanee: rash che compare alcuni giorni dopo la febbre, di tipo maculopapulare.

Oltre ai sintomi tipici, possono manifestarsi anche congiuntivite e, più raramente, sintomi gastrointestinali e oculari. Nei neonati, anziani e persone con patologie pregresse, la chikungunya può favorire complicanze oculari, cardiache e neurologiche, sebbene siano casi rari.

Normalmente i disturbi acuti si risolvono entro 1-3 settimane, ma la poliartralgia (il dolore coinvolgente più articolazioni) può persistere per mesi o, raramente, anni. Le complicanze gravi sono eccezionali, ma alcuni pazienti fragili possono subire quadri clinici più complessi o letali.

Diagnosi, trattamento e prevenzione

La diagnosi della chikungunya viene effettuata attraverso esami del sangue, in particolare la RT-PCR (reazione a catena della polimerasi-trascrittasi inversa) nei primi giorni di infezione, oppure tramite test sierologici che evidenziano la presenza di anticorpi anti-chikungunya. La diagnosi differenziale è importante per escludere altre malattie vectoriali simili come dengue e zika, che possono condividere alcuni sintomi ma richiedono gestione differente.

Attualmente non esistono terapie antivirali specifiche per la chikungunya. Il trattamento è sintomatico e si basa su:

  • Paracetamolo per la febbre e i dolori.
  • Riposo assoluto e idratazione continua.
  • Si sconsiglia l’uso di antifiammatori non steroidei (FANS) fino all’esclusione della dengue, per il rischio di emorragie.

Dopo la guarigione, si sviluppa generalmente una immunità permanente nei confronti della malattia, che riduce il rischio di re-infezione futura.

Strategie di prevenzione: come difendersi dalle zanzare

La prevenzione rappresenta l’arma più efficace per contenere la diffusione della chikungunya, dato che al momento in Europa non sono autorizzati vaccini specifici (solo di recente un vaccino è stato approvato negli Stati Uniti). Le strategie raccomandate includono:

  • Eliminare i ristagni d’acqua nelle aree domestiche (sottovasi, bidoni, tombini, grondaie), che fungono da siti di sviluppo per le larve.
  • Installare zanzariere a porte e finestre e usare repellenti cutanei, specialmente durante le ore di maggior attività delle zanzare.
  • Indossare abiti coprenti di colore chiaro all’aperto.
  • Utilizzare spray e insetticidi ambientali nei luoghi a rischio.

La sorveglianza sanitaria è cruciale nelle zone in cui sono stati segnalati casi autoctoni, per tracciare rapidamente la diffusione e adottare misure di controllo nei focolai individuati.

In sintesi, riconoscere rapidamente i sintomi della chikungunya e intervenire tempestivamente consente di ridurre significativamente il rischio di complicanze. La prevenzione della puntura di zanzara attraverso misure ambientali e personali rimane il metodo più efficace per proteggere la salute durante i mesi estivi e scongiurare epidemie di questa malattia virale.

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