Quale prodotto rameico usare nell’orto? Ecco la differenza fondamentale che devi conoscere

L’uso dei prodotti rameici nell’orto rappresenta una delle pratiche più diffuse e cruciali per la prevenzione e la cura delle malattie fungine e batteriche che colpiscono numerose colture. Questi composti sono fondamentali soprattutto per chi coltiva in regime biologico, dove alternative di sintesi non sono ammesse. Tuttavia, la scelta del prodotto più adatto e il corretto utilizzo richiedono un’attenta valutazione di diverse variabili, inclusa la formulazione, la fitotossicità e la situazione specifica del proprio orto.

Funzione e modalità d’azione dei prodotti rameici

I prodotti a base di rame agiscono principalmente come fungicidi di copertura, formando una barriera protettiva sulla superficie delle piante. Il loro principale meccanismo d’azione si basa sul rilascio di ioni rameici, responsabili dell’effetto tossico nei confronti delle spore dei principali patogeni fungini. Questo impedisce la germinazione delle spore e la diffusione della malattia, risultando particolarmente efficace nel controllo di patologie come la peronospora di pomodoro e patata, la ticchiolatura e la ruggine su altre colture orticole e da frutto.Fungicida

Oltre all’azione fungicida, alcuni prodotti rameici sono anche attivi contro batteri fitopatogeni, risultando utili per una gamma più ampia di problematiche nell’orto. È importante sottolineare che i trattamenti rameici hanno un effetto esclusivamente preventivo: devono essere somministrati prima che il patogeno penetri nei tessuti della pianta, idealmente in prossimità di precipitazioni prolungate o durante periodi particolarmente umidi.

Principali tipologie di prodotti rameici

La scelta tra le diverse formulazioni rameiche influenza notevolmente sia l’efficacia di trattamento sia la possibilità di comparsa di effetti fito-tossici. Le principali tipologie di prodotti a base di rame disponibili per l’orto sono:

  • Poltiglia bordolese: è una delle formulazioni più storiche e usate, composta da solfato di rame e idrossido di calcio. Si presenta come una sospensione azzurra da diluire in acqua e distribuire sulla vegetazione. Offre un’ampia persistenza ma tende a lasciare residui visibili e può essere fitotossica se applicata in dose eccessiva o durante il caldo eccessivo.
  • Idrossido di rame: questa formulazione offre un rilascio più rapido degli ioni rameici, agendo con maggiore prontezza. Apprezzata per la sua rapidità, è indicata in trattamenti di prevenzione quando si prevedono piogge improvvise. Ha bassa persistenza e basso impatto fitotossico, ma richiede trattamenti più frequenti.
  • Solfato di rame tribasico: caratterizzato da una granulometria più fine, si distingue per l’elevata copertura e solubilità in acqua. Permette di ridurre la quantità di prodotto necessaria e, di conseguenza, i residui su pianta e terreno. Viene spesso scelto quando si vuole minimizzare l’accumulo di rame.
  • Ossicloruro di rame: tra le formulazioni più utilizzate, è apprezzato per la buona persistenza sulla vegetazione e l’efficacia rispetto a un ampio spettro di patogeni. Viene spesso impiegato sia subito dopo la potatura nel periodo di riposo vegetativo sia durante la stagione di crescita.
  • Chealati di rame e peptidi di rame: si tratta di formulazioni più moderne che facilitano un assorbimento parziale del rame anche all’interno della foglia. Questi prodotti sono, però, spesso più fitotossici e vanno utilizzati con estrema accortezza, generalmente come biostimolanti e non direttamente come fungicidi di copertura.

Su quali colture e quando utilizzare i prodotti rameici

I trattamenti rameici sono indicati per una vasta gamma di ortaggi e piante da frutto. In particolare sono indispensabili per:

  • Pomodoro e patata: per prevenire la peronospora, soprattutto nelle fasi di sviluppo intenso e in presenza di frequenti piogge.
  • Vite: il rame rimane uno dei pochissimi principi attivi efficaci in agricoltura biologica contro la peronospora.
  • Alberi da frutto: come il melo, il pero o il pesco, si usa contro ticchiolatura, bolla e corineo.
  • Ornamentali: ad esempio la rosa, per il contenimento della ticchiolatura e della ruggine.

I momenti migliori per l’applicazione sono le fasi in cui la pianta è maggiormente soggetta all’attacco dei patogeni, ovvero:

  • All’inizio della stagione vegetativa, subito dopo la potatura, per le piante da frutto
  • Prima dei lunghi periodi di pioggia o umidità elevata, su pomodori, patate e vite
  • Durante momenti di sviluppo intenso e dopo grandinate, per chiudere ferite e prevenire infezioni batteriche e fungine

La differenza fondamentale tra le varie tipologie: copertura e fitotossicità

La differenza chiave tra i vari prodotti rameici risiede nella loro persistenza sulla pianta, nella velocità di rilascio degli ioni rameici e, soprattutto, nella fitotossicità. I prodotti come la poltiglia bordolese presentano il massimo effetto coprente e una lunga persistenza, però sono più inclini a lasciare residui e possono danneggiare tessuti giovani o teneri se dosati o applicati in condizioni non idonee.

Al contrario, prodotti come idrossido di rame o solfato di rame tribasico vengono assorbiti meno dalla foglia e risultano meno persistenti, ma consentono di utilizzare dosi inferiori e di minimizzare l’accumulo di rame nel terreno e sulla vegetazione. Questo è fondamentale soprattutto per chi vuole mantenere una gestione sostenibile e evitare fenomeni di fitotossicità sulle colture sensibili.Poltiglia bordolese

Indicazioni pratiche e precauzioni d’uso

Qualunque prodotto rameico si scelga, è fondamentale:

  • Leggere attentamente e rispettare le dosi e le modalità d’uso indicate in etichetta.
  • Evitare trattamenti nelle ore più calde della giornata e mai su piante in stress idrico o durante la fioritura, per ridurre il rischio di fitotossicità.
  • Alternare trattamenti e scegliere formulazioni meno persistenti nei periodi di crescita attiva per non compromettere lo sviluppo delle giovani foglie.
  • Prestare attenzione ai limiti di legge per l’uso del rame in agricoltura biologica (massimo 4 kg/ha/anno), per non accumulare eccessivamente questo metallo nel suolo.

Uno dei punti più importanti, spesso trascurato, riguarda la differenza tra prevenzione e cura: i prodotti rameici non hanno effetto curativo su infezioni già in atto, ma esclusivamente prevenzione. Per questo, se i danni patogeni sono evidenti, si deve intervenire prima che la malattia si manifesti nuovamente con cicli preventivi calibrati.

Infine, nella scelta fra le varie tipologie di prodotti rameici, occorre considerare non solo l’efficacia fungicida, ma anche l’impatto su insetti utili e la sostenibilità ambientale della pratica: un uso responsabile del rame è fondamentale per mantenere la fertilità del suolo e tutelare la biodiversità dell’orto e dell’ecosistema circostante.

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