Il fellogeno è un tessuto meristematico secondario che si sviluppa comunemente nei fusti e nelle radici delle piante legnose, come angiosperme e gimnosperme. La sua funzione principale è quella di sostituire l’epidermide originaria con nuovi strati protettivi, fondamentali per la sopravvivenza delle piante longeve e per la protezione delle zone di accrescimento secondario. Il fellogeno, noto anche come cambio suberofellodermico, è costituito da un unico strato di cellule capaci di riprendere la divisione, sebbene derivate da cellule già adulte e differenziate(Wikipedia).
Struttura e origine
Dal punto di vista morfologico, il fellogeno appare come un anello sottile che si sviluppa generalmente all’interno della corteccia primaria. Tuttavia, la sua origine può variare in funzione della specie: può nascere dal parenchima corticale – che rappresenta il caso più frequente – oppure dal libro primario, diventando attivo quando l’epidermide della pianta perde la sua efficacia come tessuto protettivo. Le cellule che costituiscono il fellogeno mantengono la caratteristica fondamentale dei tessuti meristematici, ossia la capacità di dividersi ripetutamente mediante divisioni tangenziali, formando così nuovi strati cellulari con funzioni specializzate (Treccani).
Le cellule madri del fellogeno, quindi, tornano a uno stato indifferenziato e danno luogo a due nuovi tipi di tessuti:
- Sughero (o fellema): prodotto verso l’esterno, costituisce una barriera protettiva che isola i tessuti interni.
- Felloderma: formato verso l’interno, contribuisce alla protezione e al sostegno della pianta.
Questa attività porta alla formazione di una nuova struttura protettiva complessiva, il periderma, composta da sughero, fellogeno e felloderma.
Funzione e ruolo fisiologico
La funzione principale del fellogeno è la protezione delle parti interne della pianta, in particolare il libro (floema), il cambio e il legno (xilema). Il sughero prodotto verso l’esterno agisce come ottimo isolante, limitando fortemente gli scambi d’acqua e di gas con l’ambiente esterno. Questo processo, se da un lato garantisce la sopravvivenza della pianta e ne previene la perdita eccessiva di acqua, dall’altro provoca la morte dei tessuti più esterni che non ricevono più i nutrienti, portando così alla formazione della cosiddetta scorza o ritidoma — comunemente identificata come la corteccia esterna degli alberi.
Il fellogeno è anche fondamentale nei processi di crescita secondaria: mentre le cellule di meristemi primari assicurano l’allungamento del fusto e delle radici, il fellogeno e gli altri cambi si occupano dell’aumento di spessore, un fenomeno che caratterizza tutte le piante legnose di lunga vita.
Origine stagionale e sviluppo del fellogeno
La formazione e l’attività del fellogeno non sono costanti durante l’anno, specialmente nelle regioni a clima stagionale. Durante i mesi più freddi, in inverno, l’attività meristematica si arresta e riprende solo con l’inizio della stagione favorevole, tipicamente in primavera. L’alternanza tra le fasi di quiescenza e attività determina la formazione di nuovi anelli di fellogeno anno dopo anno, ognuno dei quali contribuisce allo sviluppo di uno strato protettivo più profondo rispetto a quello ormai inattivo che rimane nella porzione esterna della pianta.
In alcune specie, le caratteristiche anatomiche del fellogeno e dei suoi derivati risultano particolarmente marcate. Un esempio celebre è la quercia da sughero, da cui si ricava il sughero commerciale: in questa pianta il fellogeno mantiene un’elevata attività per molti anni ed è per questo che è possibile rimuovere periodicamente il sughero senza arrecare danni irreversibili alla pianta.
Significato evolutivo e importanza ecologica
Dal punto di vista evolutivo, il fellogeno rappresenta una rivoluzione nei sistemi di protezione delle piante terrestri. La formazione di sughero e felloderma ha permesso lo sviluppo di organismi pluricellulari di grandi dimensioni e con una lunga durata della vita, soprattutto in ambienti dove la perdita d’acqua e l’attacco da parte di agenti patogeni sono rischi costanti. La robustezza della corteccia esterna che deriva dall’attività del fellogeno è uno degli elementi chiave che ha consentito la colonizzazione di habitat terrestri molto diversi tra loro.
La presenza e la dinamicità del fellogeno hanno quindi una profonda importanza ecologica, influenzando la capacità delle piante di adattarsi a condizioni ambientali difficili, di resistere agli incendi (in alcune specie il sughero è un efficace isolante anche contro le fiamme), di difendersi da parassiti e agenti patogeni e di accumulare riserve nutritive nei tessuti interni.
Non a caso, la presenza del fellogeno e della periderma rappresenta uno degli indici distintivi delle piante legnose perenni e ha permesso la formazione di ambienti forestali complessi e stabili.
In sintesi, il fellogeno è il meristema secondario specializzato nella formazione di rivestimenti protettivi secondari della pianta, come il sughero e il felloderma, funzioni che assumono una rilevanza fondamentale per la fisiologia, la morfologia e l’evoluzione delle specie vegetali superiori. Una comprensione approfondita di questo tessuto è essenziale per varie discipline botaniche, dall’anatomia vegetale all’ecologia forestale.